Buona sanità, bimbo salvato al Pronto Soccorso di Trebisacce
![Buona sanità, bimbo salvato al Pronto Soccorso di Trebisacce Buona sanità, bimbo salvato al Pronto Soccorso di Trebisacce](/timthumb.php?src=https%3A%2F%2Fwww.paese24.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2017%2F01%2FNuova-foto-ospedale.jpg&q=90&w=650&zc=1)
Sono le 10.00 di sabato 21 luglio: fa molto caldo e il piccolo Francesco, che da qualche giorno ha un po’ di tosse e qualche linea di febbre, non si sente bene. Ma sabato mattina le sue condizioni si aggravano in pochi minuti: tossisce, respira a fatica, impallidisce, rischia di rimanere senza fiato e iniziano le convulsioni. I genitori, in preda a comprensibile panico, non sanno che fare e lo portano in tutta fretta al Pronto Soccorso del “Chidichimo”. All’arrivo al Pronto Soccorso, i medici di turno si rendono subito conto della gravità del caso. E allora non c’è tempo da perdere e iniziano a praticare il protocollo salvavita previsto in casi del genere: flebo, terapie farmacologiche, manovre salvavita, somministrazione d’ossigeno.
All’inizio, il piccolo Francesco sembra non rispondere a nessuna di queste sollecitazioni. Il dottor Giorgio Ferrara responsabile del Pronto Soccorso, supportato dalla sua èquipe (i medici Vito Bonanno e Patrizia Ronconi e l’Anestesista Tonino Rago) attuano tutto il protocollo sanitario previsto nei casi di emergenza-urgenza. All’ennesimo tentativo, Francesco comincia a rispondere alle sollecitazioni farmacologiche somministrate dai sanitari: il suo respiro si stabilizza, i suoi valori vitali si normalizzano, la sua frequenza cardiaca si regolarizza e le convulsioni piano piano si attenuano e sparisce anche quello spaventoso stato di pallore. Il bimbo riapre gli occhi, ora è sereno e interagisce con i medici e con i genitori e dimostra chiari segni di ripresa.
Questa è la storia di un salvataggio. Una storia che parla di una bella pagina di buona sanità. Quella di un bambino letteralmente “strappato” dalle mani ruvide della morte e restituito alle braccia affettuose di mamma e papà. Francesco viene tenuto sotto controllo e monitorato per alcune ore e poi viene trasferito presso un’unità operativa di Pediatria, meglio attrezzata del presidio sanitario di Trebisacce.
Pino La Rocca
Se i nostri governanti tenessero conto di situazioni come queste e altre,o tenessero a cuore la salute dei cittadini, non staremmo neanche a parlare o srivere pagine di giornali….è bene ciò che finisce bene…
Complimenti, veramente bravi per aver “operato” raggiungendo risultati eccellenti nonostante la precarietà dei mezzi a loro disposizione.
Bisognerebbe metterlo bene in mostra e farlo conoscere a tutti quei politici o pseudo tali che sino ad oggi ci hanno riempito la testa di chiacchiere e di menzogne.
Ancora una volta, a centro di primo intervento Trebisaccese, è l’uomo con la sua professionalità che ha fatto la differenza.