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Lsu-Lpu, tutto tace. Il sindaco di Amendolara rassegnerà le dimissioni

Lsu-Lpu, tutto tace. Il sindaco di Amendolara rassegnerà le dimissioni
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Il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli, non ci sta a sottoporre i Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità a questa attesa snervante, «alimentata da un inconcepibile silenzio dei deputati calabresi del Movimento Cinque Stelle», che rischia di far perdere loro la serenità anche in vista del periodo natalizio e soprattutto per ciò che concerne il loro futuro occupazionale. Ecco perché, il primo cittadino del “Paese delle mandorle e della Secca”, ha convocato una nuova manifestazione popolare, venerdì 14 dicembre, sempre sulla Ss 106 nei pressi dell’ex hotel Grillo, alla Marina di Amendolara, alle ore 10. E questa volta, prima di scendere in strada, il sindaco Ciminelli rassegnerà le proprie dimissioni al segretario comunale, Nicola Di Leo, invitando – per mezzo di una lettera inviata stamattina ai colleghi dell’Alto Jonio, di Castrovillari, di Lungro, di Frascineto e alle sigle sindacali – tutti i sindaci calabresi a fare la stessa cosa. «In questo modo – dice Ciminelli – parteciperò alla manifestazione da semplice cittadino e lavoratore al fianco dei lavoratori. Dato che come sindaco, lo Stato mi rende impotente di tutelare il diritto al lavoro di queste persone».

Intanto la manifestazione di domani (11 dicembre) sotto il Parlamento a Roma che era stata indetta da Cgil-Cisl-Uil, e a cui il Comune di Amendolara aveva dato l’adesione predisponendo anche un autobus per accompagnare i lavoratori e gli amministratori comunali nella Capitale, con molta probabilità non si terrà più. «Perché i sindacati non inducono la programmata manifestazione a Roma? – commenta il sindaco di Amendolara, Antonello Ciminelli -. Perché non incalzano con maggiore piglio i deputati e i senatori calabresi sulla questione Lsu-Lpu. Perché – continua – stanno gestendo da soli la vertenza lasciando da parte la politica calabrese (presidente della Regione, della Provincia, sindaci e consiglieri comunali)». E ancora, Ciminelli si chiede e chiede a loro come mai si cerca di fossilizzare la protesta soltanto a livello locale, arrecando enormi disagi ai comuni che non riescono a garantire appieno i servizi ai cittadini visti i presidi dei lavoratori davanti ai municipi, e non la si sposta nella Capitale dove avrebbe più visibilità? Il sindaco chiama ancora una volta alle proprie responsabilità i vice-premier Salvini e Di Maio, esortandoli a «rinviare di qualche giorno la discussione sul Reddito di Cittadinanza e sulle Pensioni quota 100, per reperire le risorse necessarie per i lavoratori calabresi».

Vincenzo La Camera

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GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
5 anni fa

“Inconcepibile silenzio dei Deputati calabresi dei Cinque Stelle” così sostiene il sindaco di Amendolara.C’era da immaginarselo e la posizione dei Parlamentari Pentastellati non meraviglia affatto perchè le idee,i giudizi e le posizioni cambiano a seconda degli schieramenti e ,a volte,quando si governa la realtà si presenta completamente diversa da come la si vedeva o immaginava dall’opposizione.Ecco perchè i “grillini” calabresi sono spariti.Quelli di Amendolara,addirittura,non sono mai stati parte attivi della protesta dei lavoratori se non per la effimera presenza della manifestazione della SS106.Sui social tabula rasa.Questa, la realtà delle cose.

GIUSEPPE PAGANO
GIUSEPPE PAGANO
5 anni fa

Il signor Davide non ha niente da dire se non nascondersi dietro un insignificante “juppete”.Farebbe meglio a tacere anche per rispetto verso questi lavoratori.La direzione del Giornale non dovrebbe permettere simili espressioni irrispettosi del pensiero altrui e poco edificante per la collettività.

Carolina
Carolina
5 anni fa

Appoggio in pieno il pensiero e l operato del sindaco di Amendolara, uomo coraggioso a sostenere una situazione che da  anni è stata snobbata da sindacati e politici. In merito alla questione LSU-LPU c’è  da sempre una sorta di passerella a chi ha più meriti per i piccoli passi fatti dopo 20 lunghi anni,  chissà questa sarà la volta buona, visto che il tempo è passato per tutti e non siamo più ragazzi ma padri e madri, con il dovere e il piacere di mandare avanti la propria famiglia, nonostante le grandissime difficoltà.