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Unione Comuni. Minoranza di Oriolo scrive a Spirlì. «Percorsi condivisi e non visibilità elettorale»

Unione Comuni. Minoranza di Oriolo scrive a Spirlì. «Percorsi condivisi e non visibilità elettorale»
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Sotto accusa il sindaco Colotta, rea di aver intrapreso questa iniziativa senza coinvolgere il Consiglio Comunale e la cittadinanza

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Non si placano i malumori in seno alla Minoranza del Consiglio Comunale di Oriolo (nella foto, il Palazzo di Città) per non essere stati coinvolti dal sindaco Colotta nel percorso in atto verso l’ufficializzazione di una nuova Unione dei Comuni. I consiglieri di minoranza, con il capogruppo Franco Cirò, lamentano di aver appreso soltanto su facebook di questa iniziativa alla quale il sindaco di Oriolo ha dichiarato di lavorare da almeno due anni. In queste ore il gruppo di Minoranza unitamente ai comitati civici “Unione Civica” e “Oriolo bellissimo” hanno inteso inoltrare una missiva al presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.

«Il tema delle Unioni dei Comuni è assolutamente attuale ed importante; è altrettanto vero però che, il rischio di creare un contenitore di fatto vuoto è altrettanto serio ed importante, soprattutto in un territorio ampio come quello in questione. Un argomento, dunque, che necessità di ampia discussione ma soprattutto di larga condivisione, non solo da parte dei sindaci. Un percorso, questo, che necessariamente deve essere condiviso con i cittadini, le attività, i quali saranno il vero motore trainante», si legge nella lettera. Inoltre gli scriventi lamentano anche dei deficit burocratici e di istruttoria importanti. «L’Unione dei Comuni – scrivono – deve avere un atto costitutivo e uno statuto. Lo statuto, tra le altre cose, deve essere approvato dai singoli consigli comunali». La minoranza assieme ai comitati civici specificano a Spirlì di non essere affatto contrari all’Unione dei Comuni ma di non potersi esprimere a riguardo per non essere stati coinvolti nelle discussioni a riguardo. E per questo ne condannano fermamente il metodo che sta conducendo all’istituzione di questo nuovo organismo.

«Ci teniamo a far sapere al più alto rappresentante della massima Istituzione Regionale, come alcuni processi debbano essere condivisi favorendo l’inclusione, il rispetto delle regole e della democrazia, il rispetto dei Consigli Comunali eletti dai cittadini e che nessuno ha deleghe divine in tasca e tutto è perfettibile, anche le idee e proposte (fin qui poche e scarse) del nostro sindaco, alla ricerca costante di visibilità per cercare di contenere una emorragia elettorale ormai dilagante».

Vincenzo La Camera

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FRANCESCO
FRANCESCO
3 anni fa

Negli anni settanta ci fu l’unione di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia che diedero vita al comune di Lamezia Terme, oggi una delle zone più sviluppate della Calabria, sede di infrastruttura aeroportuale. Recentemente c’è stata la fusione tra Rossano e Corigliano che è diventato il comune più grande della Calabria per estensione, il comune che ha più abitanti nella provincia di Cosenza, il terzo nella regione dopo Reggio e Catanzaro. Inoltre il comune non capoluogo con più abitanti della regione Calabria.
L’Alto Jonio Cosentino è stata sempre emarginato dalla politica regionale e nazionale perché non ha massa critica.
Un’ottima idea, sarebbe quella di unire in un unico ente comunale, tutti i 15 comuni facenti parte l’Alto Jonio: Albidona, Alessandria del Carretto, Canna, Castroregio, Cerchiara di Calabria, Nocara, Oriolo, Plataci, San Lorenzo Bellizzi, Trebisacce, Roseto Capo Spulico, Montegiordano, Rocca Imperiale, Amendolara, Francavilla Marittima. Solo così si potrebbe avere maggiore visibilità e potere contrattuale a livello almeno regionale.
Non ha più senso nel 2021 tenere in piedi comuni con meno di 500 abitanti !!!