Redazione Paese24.it

Regionali. Intervista a Tiziana Battafarano. La politica al servizio delle persone

Regionali. Intervista a Tiziana Battafarano. La politica al servizio delle persone
Diminuisci Risoluzione Aumenta Risoluzione Dimensioni testo Stampa
Print Friendly, PDF & Email

1- Come nasce la sua candidatura per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria? La mia candidatura nasce dall’esigenza di dare un contributo al nostro territorio; dalla necessità di mettersi al servizio della nostra terra, con la consapevolezza dei tanti problemi che necessitano di essere affrontati.

 2- Perché ha scelto di scendere in campo al fianco di Roberto Occhiuto presidente, candidandosi con la lista “Forza Azzurri” per la Circoscrizione Nord Calabria? Da anni il nostro gruppo politico a Rocca Imperiale si identifica con il Centrodestra e negli ultimi due anni abbiamo avuto costantemente un dialogo costruttivo e propositivo con tutta la Giunta Regionale e con i nostri riferimenti in Consiglio Regionale: pertanto abbiamo ed ho avuto modo di appurare la presenza di una classe dirigente competente e preparata, capace di iniziare a dare risposte.

3- La sua candidatura si presenta come la prosecuzione di un percorso che la vede amministratrice comunale da diversi anni oltre che donna impegnata nel sociale. Pensa che un background sia necessario per fare il grande salto? Non so se lo definirei il grande salto, io ho sempre vissuto la politica ed il mio impegno nel sociale come un servizio a disposizione delle persone, perseguendo sempre il bene comune, che si trattasse di cultura, formazione, sociale o politica. Le parole chiavi sono competenza e visione. Oggi il mio trascorso professionale, mi permette di consegnare ai calabresi, idee, progetti e approccio innovativo ai problemi atavici che la nostra terra vive da troppi anni.

4- Di cosa avrebbe bisogno il suo territorio e cioè l’Alto Jonio cosentino da subito, da domani? Trasporti, presidi sanitari territoriali, programmazione economica di territorio e ancor di più un tavolo permanente tra i comuni per discutere problemi, bisogni e soluzioni, ma anche progettazione e pianificazione condivisa.

5- Sicuramente il tema della sanità in Calabria è quello più “caldo” e quindi più sentito dai cittadini. Non si può parlare di sanità senza prevenzione. Occorre riprendere i percorsi di screening supportati da una campagna di informazione sugli stili di vita da adottare partendo dalle scuole. E’ necessario mettere a sistema tutte le realtà associative e offrire percorsi di cura in cui il malato non si senta solo nell’affrontare la malattia. Non dobbiamo pensare che la sanità sia rappresentata soltanto dagli ospedali, ma anche e soprattutto dalla medicina territoriale, fondamentale ancor di più nei piccoli comprensori di confine come l’Alto Jonio, la Sibaritide, il Pollino.

6- Secondo lei esiste ancora oggi una questione di genere in politica? Purtroppo non soltanto in politica. Esiste una questione di genere in tutti i settori. Per una donna è tutto più  complicato e faticoso. L’agenda di una donna segue una logica precisa e intensa fatta di impegni familiari e professionali, nel mio caso politici e sociali, culturali e formativi. La donna oggi è una risorsa per il Paese, in quanto capace di conciliare tutti gli aspetti di cui dicevo, ma occorre che sia supportata da un sistema di welfare che ancora oggi è in affanno;  oltre ad avere la possibilità di esprimere la sua preparazione e la sua competenza nei ruoli che merita, ma non perché donna e quindi agevolata dalla legge, ma semplicemente perché brava, preparata e meritevole.

7- Il suo programma elettorale prende in seria considerazione la rivalutazione dei borghi, la rinascita dei paesi di cui la Calabria è ricca. In che misura pensa che oggi si possa vivere in un piccolo centro con tutte le difficoltà legate alle infrastrutture e alla sanità? Infrastrutture e sanità sono due settori necessari per il rilancio non solo dei nostri borghi ma di tutta la Calabria ed il Mezzogiorno. Un luogo diventa fruibile solo se accessibile. Pensiamo al tratto Metaponto-Sibari, sul quale occorre assolutamente intervenire con treni ad alta velocità e la mobilità leggera. Ma è importante e prioritario parlare altresì di infrastrutture digitali: il Covid-19 ci ha insegnato che senza rete internet nulla sarebbe stato possibile; quindi dobbiamo ripensare i nostri centri storici come borghi smart in cui convivono tradizione ed innovazione. Ma tutto questo sarebbe davvero complicato pianificarlo senzapresidi sanitari. Dal  cittadino al turista, al visitatore a chi arriva in Calabria per lavoro: tutti hanno la necessità di poter contare su un sistema sanitario che garantisca almeno ed in prima battuta i livelli minimi di assistenza.

 9 – Da anni lei si impegna nell’associazionismo, nel terzo settore. Ci sono tante preziose realtà nei comuni del Comprensorio che potrebbero contribuire ad una crescita culturale. In che modo l’associazionismo può davvero incidere sullo sviluppo di una comunità? E di cosa avrebbe bisogno, in termini di politiche economiche e sociali, per essere davvero determinante? Il volontariato lo considero il braccio operativo delle istituzioni, arriva laddove l’istituzione non riesce. Oggi più che mai queste realtà vanno sostenute e valorizzate partendo dalla formazione, attraverso la realizzazione di percorsi innovativi. Occorre mettere in rete le realtà associative del territorio attraverso un cluster del terzo settore ed analizzarne così i bisogni e le opportunità. Mai come adesso temi come inclusione, solidarietà e accoglienza sono attuali e necessitano del supporto nel mondo dell’associazionismo.

 10- In queste settimane di campagna elettorale ha incontrato tanta gente. Cosa porta a casa di questa esperienza? Ha riempito la valigia di sentimenti, emozioni, necessità, bisogni da portare in Consiglio Regionale? Porto con me i volti, i bisogni e le mani della mia gente di Calabria. I volti chiedono diritto alla salute e speranza; i bisogni chiedono di poter continuare a vivere nella propria terra in modo dignitoso ed onesto; le mani testimoniamo lavoro e sacrificio. In una sola parola: voglia di riscatto di una terra disperata ma tanto forte.

11- La Calabria sente forte il bisogno di riscoprire la meritocrazia nei diversi settori nevralgici e produttivi. Una vera rivoluzione culturale può iniziare dalla ferma volontà di debellare il clientelismo? Questa è una battaglia che porto avanti da anni. Solo riconoscendo merito e competenze possiamo costruire una Calabria, ma, mi permetta, un’Italia migliore. Questo significa concedere a tutti un’opportunità. Soltanto quando saremo capaci di raccontare che l’impegno ed il sacrificio premiano, allora avremo davvero gettato le basi per la Calabria che tutti vorremmo. Invito i giovani a non scoraggiarsi e a dare sempre il massimo, con la consapevolezza che l’obiettivo da raggiungere è dietro l’angolo.

Vincenzo La Camera

 

 

 

Condividilo Subito
Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments