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Caloveto. Fedeli tornano in chiesa dopo il restauro

Caloveto. Fedeli tornano in chiesa dopo il restauro
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Coltivare il senso di appartenenza alla comunità, educare alla solidarietà, promuovere la crescita culturale e sociale ed ogni azione utili a frenare lo spopolamento di questo territorio, sono tutte azioni che in particolar modo in questi ultimi anni con l’emergenza Covid, continuano a vedere istituzioni e mondo della chiesa, lavorare gomito a gomito. È, questo, un rapporto di collaborazione che è destinato a consolidarsi. È quanto ha dichiarato il sindaco del paese di nemmeno mille anime, Umberto Mazza, intervenendo domenica 13 febbraio in occasione della celebrazione eucaristica presieduta nella Chiesa madre di San Giovanni Calibyta (patrono del paese), riaperta al pubblico dopo i lavori di ristrutturazione, dall’Arcivescovo della Arcidiocesi di Rossano-Cariati., monsignor Maurizio Aloise, al quale ha rivolto parole di stima e gratitudine per la sua presenza.

All’evento che ha visto anche la riapertura del museo diocesano, insieme al primo cittadino erano presenti anche il vicesindaco Gianfranco Salatino ed i consiglieri comunali Vittorio Mazza e Luigi Ruperto. Ricordando la figura di San Giovanni Calibyta e sottolineando lo spirito di collaborazione tra l’Esecutivo e l’istituzione religiosa, Mazza ha colto l’occasione per ringraziare le suore che con la loro semplicità e la loro sincerità, non fanno altro che infondere fiducia, serenità e pace. E poi Don Massimo, il locale rappresentante della chiesa, che con la sua discrezione, la sua pazienza, a volte anche con i suoi silenzi, conforta e unisce la nostra comunità; “una guida e un amico per tanti bambini, giovani e meno giovani, anziani”.

v.l.c.

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