Trebisacce, ancora in obitorio cadavere ucraino. Lo aspetta la madre ma mancano soldi per rimpatrio
Vivere di stenti, morire da solo, in aperta campagna, e affidarsi alla carità cristiana per fare ritorno nel paese d’origine dove ricevere l’abbraccio dell’anziana madre e una degna sepoltura. E’ quello che è successo ad un uomo di nazionalità ucraina, M. B. di 50 anni, residente a Trebisacce da alcuni anni dove era impegnato in lavori occasionali e trovato cadavere, peraltro in avanzato stato di decomposizione, nelle campagne di Rossano, ai confini con il comune di Cropalati dove un pastore, al pascolo con il suo gregge, lo ha rinvenuto, “riversato tra le sterpaglie, esanime e quasi del tutto deformato dal logorio del tempo e dalle intemperie degli ultimi giorni”. Non è dato sapere come e perché quell’uomo, che era stato ricoverato per alcuni giorni presso l’ospedale di Rossano, si trovasse in quel posto e da solo e ogni congettura, in casi come questi, è possibile.
L’autopsia, disposta dall’autorità giudiziaria per risalire alla causa del suo decesso dirà che l’uomo, che non presentava alcuna apparente ferita sul corpo, era morto per cause naturali e precisamente per gli effetti di un edema polmonare. Fatto sta che il suo corpo, a distanza di circa un mese da quella data (19 settembre 2012), si trova ancora presso l’obitorio dell’ospedale di Rossano in attesa che a quell’uomo venga garantita una degna sepoltura. Cosa che finora non è stato possibile perché pare non si siano trovati i fondi necessari per fare le esequie e trasferire il suo corpo in Ucraina dove lo reclama l’anziana madre (88 anni) e l’unico figlio che vive con la nonna, nato dal suo sfortunato matrimonio con una donna ucraina. Possibile, ci si chiede, che l’azienda sanitaria, o altre istituzioni pubbliche, non abbiano un capitolo di spesa a cui attingere in casi come questo? Fatto sta che nei giorni scorsi, appresa la notizia, si è mossa la Chiesa, sensibile come sempre a sostenere la causa dei più deboli.
In particolare il parroco della Chiesa “Cuore Immacolato della B.V.M.” don Pierino De Salvo, ha preso l’iniziativa di celebrare una messa in suffragio del povero M. B. ed ha promosso una colletta popolare per contribuire a racimolare i fondi necessari al suo trasferimento in patria. Anche i suoi compaesani, che vivono numerosi nella cittadina jonica e che lo conoscevano come persona mite e laboriosa, hanno partecipato alla santa Messa ed hanno contribuito con un’offerta, così come hanno fatto molti parrocchiani. Non sarà facile però arrivare alla cifra necessaria per affrontare il trasferimento della sua salma in Ucraina per affidarla nelle mani della sua cara madre, che attende ansiosa di riabbracciare lo sfortunato figlio, così come migliaia di mamme italiane, sullo stesso tragitto, percorso però a ritroso, aspettavano il ritorno delle salme dei propri figli immolati per la patria sul fronte bellico della Russia.
Pino La Rocca
Vogliamo contribuire, come fare?
Dall’articolo si evince che c’è una parrocchia a Trebisacce che ha organizzato una colletta. Provi a recarsi lì o a contattarla in qualche modo. Grazie. La redazione