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Trebisacce. Rinnovati contratti medici. Scongiurata, per ora, chiusura Pronto Soccorso

Trebisacce. Rinnovati contratti medici. Scongiurata, per ora, chiusura Pronto Soccorso
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Scongiurata, almeno per questa volta, la chiusura del Pronto Soccorso (che in realtà tale non è, ndr) causata dall’endemica carenza di figure mediche. Problema, questo della carenza di medici, mai risolto in forma definitiva che, di fatto, impedisce la riapertura graduale dell’Ospedale. La carenza di medici, infatti, impedisce anche l’apertura della Medicina Generale che doveva essere riattivata a partire da gennaio di quest’anno, ma condiziona in negativo la normale erogazione dell’insostituibile servizio di emergenza-urgenza che normalmente svolgono i due presidi sanitari più importanti: il Pronto Soccorso e il 118.

Il primo opera con sole 4 unità mediche che devono fare i salti mortali per assicurare la turnazione e il 118 che, rimasto con 2 soli medici, vede l’Ambulanza partire spesso e volentieri senza medico a bordo. E’ successo infatti che il Pronto Soccorso, venutosi a trovare nella giornata di mercoledì 30 marzo con 3 medici contemporaneamente in malattia (2 per Covid) è rimasto con un solo medico, impossibilitato ovviamente a dare continuità al servizio. A questo punto il dottor Antonio Adduci, insieme al Responsabile del Pronto Soccorso dottor Giovanni Pagnotta, al fine di evitare di chiudere i battenti del Pronto Soccorso, hanno avviato una serie di concitate interlocuzioni con i vertici dell’Asp e con i referenti politici che di recente hanno dimostrato di avere a cuore il “Chidichimo” (i consiglieri regionali Pasqualina Straface, Simona Loizzo e Davide Tavernise che hanno coinvolto il Presidente Occhiuto in prima persona) e sono riusciti, a fare sbloccare finalmente una Delibera che giaceva sotto la polvere dei tavoli dell’Asp di Cosenza attraverso la quale sono state saldate le spettanze e rinnovati i contratti dei 4 medici che negli ultimi sei mesi hanno fatto supplenza presso il Pronto Soccorso. Naturalmente non c’è da esultare per qualcosa che andava già fatto di diritto e senza bisogno di alcun sollecito.

Si tratta, ovviamente, di una soluzione-tampone del problema che va affrontato e risolto in forma definitiva attraverso il potenziamento degli organici “nelle more – come ha scritto Straface  – che vengano esperiti i Concorsi per l’assunzione di nuovi medici che di qui a breve saranno indetti”. Chiusura scongiurata, dunque, ma solo per il momento, del Pronto Soccorso che, come detto, risulta essere, insieme al 118, l’unico presidio di sicurezza dell’emergenza-urgenza in un territorio vastissimo diventato un grande deserto sanitario. Per la cronaca riferiamo che proprio nella giornata di mercoledì 30 marzo al Pronto Soccorso sono arrivati dai paesi interni ben 4 pazienti con seri problemi cardiaci, tra cui una signora di soli 50 anni colta da infarto. E tutto questo la dice lunga sulla necessità di salvaguardare almeno la parte che riguarda l’emergenza-urgenza attraverso il potenziamento del Pronto Soccorso e del 118.

Pino La Rocca

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