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Trebisacce. Ecco la Giunta dei giovani. Il vicesindaco è donna

Trebisacce. Ecco la Giunta dei giovani. Il vicesindaco è donna
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di Vincenzo La Camera –  A pochi giorni dalla sua proclamazione, il neo sindaco di Trebisacce, Alex Aurelio, ha nominato la Giunta Comunale che siederà per la prima volta in Consiglio Comunale durante il primo civico consesso della nuova Amministrazione Comunale in programma venerdì 24 giugno alle ore 17.30 in Sala Consiliare. Questo testimonia come la nuova Amministrazione è desiderosa di mettersi subito al lavoro dopo un anno di commissariamento del Comune. Un Esecutivo giovane, come mai era avvenuto prima, che suscita molta curiosità e, allo stesso, aspettative nella comunità..

La nomina del vicesindaco e degli assessori (da sinistra in foto) ha rispettato la classifica – chiamiamola così – degli eletti. Nicoletta Tufaro (487 voti), 34 anni, vicesindaco e assessore con deleghe ad Ambiente, Politiche Agricole e Green Economy; Claudio Roseto (393 voti), 34 anni, assessore con deleghe a Lavori Pubblici, Decoro e Arredo Urbano, Urbanistica e Demanio; Leonardo Petrone (352 voti), 30 anni, assessore con deleghe a Turismo, Politiche Giovanili, Protezione Civile; Daniela Nigro (269 voti), 47 anni, assessore con deleghe a Spettacolo, Grandi Eventi, Famiglia, Rapporti con i comitati di quartiere e centro storico. Tra i più eletti anche un altro giovane, Salvatore Carlomagno (303 voti), che non figura tra gli assessori, probabilmente anche per la questione relativa alle “quote rosa”. Resta comunque ancora da assegnare il ruolo di presidente del Consiglio Comunale e questo avverrà nella seduta di venerdì. Così come non compaiono tra le deleghe assegnate quelle molto importanti relative al Bilancio e alla Sanità. Lo stesso sindaco Aurelio, di professione commercialista, potrebbe anche trattenere per sé quella al Bilancio e probabilmente anche quella alla Sanità, con l’auspicio che questa Amministrazione possa riaprire al più presto la partita per la riapertura dell’ospedale di Trebisacce così come sancito da una sentenza del Consiglio di Stato addirittura del 2015 e mai eseguita.

 

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