Amendolara, l’antica “Lagarìa” all’Università di Napoli. Ne parla Juliette de la Gèniere
Amendolara e la sua antica città Lagarìa sbarcano all’Università Federico II di Napoli. Delle origini di Lagarìa, situata tra Sibari (allora Sybaris) e Policoro (allora Heraclea) se ne parlerà nel corso di un convegno organizzato dalla Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Napoli diretta dalla professoressa Raffaella Pierobon.
L’incontro, che inaugurerà l’anno accademico della Scuola di specializzazione, è previsto perdomani (martedì) alle 15 presso l’aula Piovani della Facoltà di Lettere e Filosofia della storica università partenopea.
Ebbene, dopo gli interventi del direttore del dipartimento di Discipline storiche, Giovanni Vitolo e della professoressa Pierobon, sarà la volta della professoressa Juliette de La Gèniere che esporrà (nel corso della sua lezione inaugurale “Strabone e i popoli soggetti a Sibari”) sugli studi archeologici che riguardaronoAmendolara alla fine degli anni ’60 e che videro l’accademica francese protagonista sul campo proprio nel piccolo centro della provincia di Cosenza, come direttrice di numerose campagne di scavi.
I risultati ottenuti, grazie alla collaborazione della professoressa de La Gèniere con il dottor Vincenzo Laviola, vero pioniere dell’archeologia locale e a cui Amendolara ha dedicato il suo museo archeologico nazionale, il nome del comune dell’Alto Jonio cosentino associato a quello dell’antica Lagarìa varcò ben presto i confini locali collocandosi di diritto tra le pagine più importanti dell’archeologia internazionale.
Vincenzo La Camera