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Amendolara accoglie don Nicola Mobilio. «Remiamo insieme verso Gesù»

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Il vescovo Savino sui trasferimenti: «Mi arrivano tante lettere. Prima di decidere faccio discernimento per mesi, ma i cambiamenti fanno bene alla comunità»

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di Federica Grisolia – «Voglio essere un rematore per condurre la barca verso Gesù Cristo. Voglio remare insieme a voi e voi con me». Con queste parole, don Nicola Mobilio, ufficialmente, da ieri (domenica 9 ottobre), nuovo sacerdote della parrocchia “Madonna della Salute” di Amendolara Marina, ha salutato i numerosi fedeli che hanno affollato la chiesa. «E’ doveroso ringraziare il Signore, sintesi di ogni ringraziamento umano. Nonostante la lebbra che porto, con i miei limiti – ha affermato, metaforicamente, il parroco trentaduenne, originario di Montegiordano, riferendosi al Vangelo di ieri sulla guarigione dei dieci lebbrosi – voglio dare testimonianza di quel “lo prometto” pronunciato, sette anni fa, durante la mia Ordinazione, e  portare avanti ciò che di bello è stato fatto finora. La vostra storia di comunità, infatti, non inizia con me, ma io sono l’anello di una catena». Queste le parole di don Nicola che, visibilmente emozionato, ha pronunciato durante la Santa Messa di insediamento, presieduta dal vescovo della diocesi di Cassano all’Ionio, monsignor Francesco Savino. All’inizio della liturgia eucaristica, il rito di ingresso e la formula pronunciata da don Pasquale Zipparri, vicario giudiziale e parroco della “Visitazione della Beata Vergine Maria” di Rocca Imperiale. Sull’altare, oltre ad uno stuolo di ministranti, anche don Vincenzo Santalucia, parroco della Chiesa Madre “Santa Margherita” di Amendolara Centro; don Joseph Koffi K. Amewouho, co-parroco della chiesa “San Nicola di Bari” di Roseto Capo Spulico; don Gennaro Giovazzino, amministratore parrocchiale della chiesa “Stella Maris” di Villapiana Scalo; don Nunzio Laitano, segretario del vescovo; don Nicola Arcuri, parroco uscente della chiesa “Madonna della Salute” e attuale rettore della basilica minore “Santa Maria del Lauro” di Cassano all’Ionio, e don Luca Pitrelli, vicario parrocchiale della “Madonna della Salute”, in seguito alle recenti nomine.

Dopo essersi soffermato sul senso della parola, che dovrebbe essere utilizzata «per costruire relazioni e non per maledire o per alimentare il chiacchiericcio», il vescovo Savino, durante la sua omelia, ha spiegato l’importanza di una conversione spirituale con la Parola di Dio. «Stiamo attenti a sentirci “salvati” solo perché siamo attivi e facciamo parte della parrocchia e della chiesa locale. Noi possiamo sprecare il rapporto con Dio non facendo la sua volontà». Il presule ha, poi, parlato del discernimento fatto prima di decidere i trasferimenti dei sacerdoti. «Prima di prendere una decisione ci penso mesi prima, osservando le comunità parrocchiali». E, ancora, ha fatto riferimento alle numerose lettere che arrivano da parte dei fedeli, da cui non si lascia condizionare ma, se firmate e ben motivate, vengono prese in considerazione. «Posso capire i rapporti umani, i legami, il distacco, ma bisogna accettare il discernimento del vescovo. Entrambi i parroci hanno accettato subito e obbedito alla mia volontà, nonostante il diritto canonico preveda la possibilità di permanenza in una parrocchia per nove anni». «I cambiamenti – ha aggiunto don Francesco – fanno bene alla comunità. Non si fa Chiesa intorno al parroco, ma intorno a Cristo. La perfezione non esiste, ma questo non significa che una persona non si sia messo in gioco. Tutto concorre al bene di coloro che Dio ama. Tutto è Grazia». Alla cerimonia religiosa era presente anche una delegazione di fedeli della parrocchia “Sant’Antonio di Padova” di Montegiordano, che don Nicola Mobilio ha salutato nella mattinata di ieri durante la Santa Messa, e il sindaco di Montegiordano, Rocco Introcaso. A margine della liturgia, i saluti del vicesindaco di Amendolara, Gregorio Scigliano, e del referente del Consiglio Pastorale, Christian Quartero, i quali hanno ringraziato il parroco uscente e dato il benvenuto al nuovo sacerdote, mostrando disponibilità alla collaborazione per il bene e la crescita della comunità. (foto di Vincenzo La Camera)

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