Redazione Paese24.it

Nuovo sit-in all’Ospedale di Castrovillari. «Anestesia e Rianimazione al collasso»

Nuovo sit-in all’Ospedale di Castrovillari. «Anestesia e Rianimazione al collasso»
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di Federica Grisolia – Al sit-in tenutosi venerdì 16 giugno scorso, a sostegno dell’attività del Servizio di Emodinamica, seguirà il prossimo, previsto per venerdì 30 giugno alle ore 10, sulla grave situazione di Anestesia e Rianimazione. Altri poi si svolgeranno sempre di venerdì, alla stessa ora e sempre presso lo Spoke di Castrovillari, per segnalare gli aspetti più gravi di una situazione non più accettabile per la tutela della salute. Il Comitato delle associazioni – Amici del Cuore; Associazione Famiglie Disabili; Avis; Avo; Medici Cattolici; Solidarietà e Partecipazione – e il consigliere regionale Ferdinando Laghi, proseguiranno nella loro azione di tutela dell’Ospedale di Castrovillari e della Sanità del territorio del Pollino-Esaro-Sibaritide.

Lo scopo è quello di sollecitare interventi urgenti, contribuendo con proposte di iniziative opportune e necessarie, per ridare alle popolazioni locali quel diritto alla salute – ad oggi garantito solo teoricamente – attraverso il progressivo rilancio dell’ospedale di Castrovillari. «Quella dei sit-in è una forma di intervento agile e incisiva – fa sapere il consigliere Laghi – e abbiamo intenzione di riproporla quante volte sarà necessario, per avere dall’Asp di Cosenza la necessaria attenzione, ma, soprattutto, i necessari interventi per frenare e invertire un processo che sta portando allo smantellamento di quella che è stata una sanità pubblica efficiente, nell’area Pollino-Esaro-Sibaritide. Ribadisco – aggiunge Laghi – che queste non sono iniziative contro qualcuno, ma solo uno strumento di tutela dei diritti delle popolazioni. Ed è perciò che chiunque voglia aderire ai prossimi sit-in (cittadini, rappresentanti istituzionali e sociali) sarà il benvenuto. La sanità è un bene comune, forse il più importante – conclude Laghi – e come tale appartiene a tutti e tutti sono chiamati a difenderlo».

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