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Terzo Megalotto. Entro 2025 forse già percorribili i primi 18 chilometri

Terzo Megalotto. Entro 2025 forse già percorribili i primi 18 chilometri
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di Pino La Rocca – Mesi contati, finalmente, per il quadrivio “degli Stombi” presidiato da altrettanti semafori che, nonostante siano stati defini dall’Anas “intelligenti”, come si evince anche dalla foto continuano a provocare, specie d’estate, code interminabili che mettono a dura prova la pazienza degli automobilisti. Da quanto si legge e si vede transitando sulla Sibari-Firmo all’altezza della frazione Doria, è già stata individuata e transennata, infatti, la vasta area che, sempre in territorio di Cassano Jonio, nel contesto dei lavori del Terzo Megalotto della nuova S.S. 106, si appresta ad accogliere un grande e complesso svincolo pluri-direzionale destinato a pensionare il suddetto quadrivio ed a ridisegnare la mobilità stradale nella Calabria del nord-est mettendo così in collegamento la nuova Superstrada Sibari-Roseto, tuttora in fase di realizzazione, con la realizzanda arteria stradale Sibari-Corigliano-Rossano e con la Superstrada 534 Sibari-Firmo che, di fatto, chiude il corridoio jonico e collega l’Autostrada Adriatica con l’Autostrada del Mediterraneo.

Secondo le indiscrezioni circolate, i primi 18 chilometri della Sibari-Roseto, attualmente in avanzata fase di realizzazione, dovrebbero essere inaugurati ed essere fruibili entro il 2025, mentre, secondo il crono-programma concordato tra l’Anas e la Webuild che la sta realizzando, gli altri 20 chilometri che comprendono una serie di gallerie tra cui, la pià lunga, di 3,2 Km destinata a bypassare il monte Mostarico di Trebisacce, dovebbero essere ultimati entro il 2026. Terreno rubato all’agricoltura, sostengono gli ambientalisti che di nuove arterie, di nuovi viadotti e di lunghe gallerie farebbero volentieri a meno ma, una volta realizzato il nuovo grande svincolo che nasce nel cuore della ubertosa Piana di Sibari, le lunghe e pericolose code di traffico ai semafori “degli Stombi” dovrebbero sparire definitivamente e tutta la circolazione stradale nella Sibaritide dovrebbe trarne enormi benefici.

Ma come mai, ci si chiede, della realizzazione delle famigerate opere compensative pari a 18milioni di euro destinate a risarcire i comuni per il passaggio della nuova S.S.106 la cui presenza impatta pesantemente sui territori degli otto comuni interessati (Cassano Jonio, Villapiana, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico) non viaggia alla stessa velocità dei cantieri stradali ed è invece completamente sparita dall’agenda dei lavori? Ai sindaci, dunque, il compito di fare gioco di squadra, di mettere in campo una strategia condivisa che non faccia perdere il piatto di lenticchie con cui Ministero e Anas hanno comprato a suo tempo il “nulla osta” per la realizzazione dell’opera.

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