Acri. Giuseppe e Angelina festeggiano 70 anni di matrimonio
di Federica Grisolia – L’amore è eterno quando supera gli ostacoli del tempo. E di tempo ne è passato per Giuseppe Morrone e Angelina Tunnera dal giorno del loro “sì”, quando si sono uniti in matrimonio. Ben 70 anni. Siamo a Pertina, frazione di Acri, nel cosentino, dove i due coniugi, rispettivamente di 97 e 95 anni, hanno festeggiato le nozze di titanio. E il loro amore è proprio così, forte e resistente.
Tre figli maschi, Antonio, Francesco e Giorgio; tutta al femminile la generazione di sei nipoti; di nuovo al maschile quella dei pronipoti (attualmente tre). Fra i più anziani di Pertina, questi sposi di ferro, anzi “di titanio”, si conoscono da sempre. All’epoca giovani contadini con la schiena dritta e la testa sulle spalle, quel 23 ottobre si uniscono in matrimonio nella parrocchia di San Giacomo d’Acri. Da qui parte il racconto di una famiglia dal destino simile a quello di tante altre famiglie meridionali. Giuseppe va a lavorare all’esterno per inviare i soldi a casa: alla fine degli anni Sessanta in cantiere in Germania, a Flingern (vicino Düsseldorf); poi nei primi anni Settanta in Libia, come minatore. Angelina si occupa della casa e di crescere i figli.
«Nonno ha un carattere deciso, all’antica, rigoroso» – scherzano le nipoti Rossella e Angela. «Ama seguire l’attualità, informarsi dal Tg e quando ero piccola gli piaceva conversare di storia e dei suoi viaggi in Libia», racconta Andreina. «È un autoritario ma dal cuore buono» – continuano con tenerezza Veronica e Chiara. «Nonna è sempre pronta ad aiutarti come può. È accudente e generosa, premurosa e ha sempre una parola buona per tutti» – in coro, le nipoti.
Oltre all’abbraccio di tutta la famiglia, a festeggiare Giuseppe e Angelina, ieri pomeriggio (24 ottobre), anche il sindaco di Acri, Pino Capalbo, l’assessore Graziella Arena, i consiglieri comunali Mario Fusaro e Franca Sposato, e il parroco don Espedito De Bonis, che ha benedetto le fedi della coppia, definendola simbolo di unione per le nuove generazioni. «Ci vuole forza e coraggio per essere testimoni di quanto promesso settant’anni fa – ha detto il prete durante la funzione liturgica -. E’ un evento di amore a cui figli e nipoti devono attingere». L’Amministrazione comunale, per mano del sindaco Capalbo, ha consegnato alla coppia una targa, in cui è impresso che «le nozze di titanio sono un traguardo raro e di grande valore simbolico per la comunità tutta».
Ad immortalare la giornata, tante foto di famiglia e selfie. «Quel giorno il fotografo non c’era» – ricordano, invece, gli sposi. Ma, nonostante tutto, le immagini del loro evento speciale sono indelebili nei cuori. E’ questa la favola di Giuseppe e Angelina.