Amendolara. Via Crucis Inclusiva. Savino (CEI): «Lasciamoci convertire dai fragili del mondo»

di Vincenzo La Camera – Una Via Crucis speciale, un percorso di fede lungo le corde della coscienza che aiuta a riflettere sul senso della vita e sul coraggio delle famiglie impegnate tutti i giorni nel prendersi cura dei loro cari diversamente abili. Un momento intenso e di forte impatto emotivo è stato vissuto ad Amendolara Marina, venerdì pomeriggio, alla presenza di mons. Francesco Savino, vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana e vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio. La Via Crucis ha attraversato la centralissima via Lagaria – con la partecipazione di sacerdoti (accolti dal parroco di casa don Nicola Mobilio), diaconi, associazioni che sostengono i diversamente abili e tanti fedeli giunti anche da Castrovillari, Saracena, Trebisacce, Roseto Capo Spulico – per terminare nella chiesa “Madonna della Salute” dove mons. Savino ha offerto alcuni spunti di riflessione.
«Durante le stazioni della Via Crucis ho avvertito la presenza di Gesù Cristo in mezzo a noi – ha detto il vescovo -. Spesso esprimiamo giudizi banali, ci voltiamo dall’altra parte di fronte a simili situazioni di sofferenza. Ma l’indifferenza non appartiene ai veri cristiani. Dobbiamo scegliere tra I Care (Mi interessa) di don Lorenzo Milani da Barbiana o me ne frego. Questi nostri fratelli con diverse abilità rispetto alle nostre sono il Vangelo fatto carne». Qui don Francesco Savino è sceso dall’ambone per abbracciare i fratelli diversamente abili sulle carrozzine. «Chi tocca un disabili, un emarginato, tocca Gesù – ha continuato il vice del cardinale Zuppi -. Su questi nostri fratelli ci giochiamo la cività. Lasciamoci convertire dai fragili di questo mondo».