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Cariati, straripa il torrente Brello ed è panico su via De Filippo. I cittadini: «abbandonati dalle istituzioni»

Cariati, straripa il torrente Brello ed è panico su via De Filippo. I cittadini: «abbandonati dalle istituzioni»
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La situazione su via De Filippo dopo che il torrente Brello ha straripato.

Si fa difficile, a Cariati, la situazione per gli abitanti di via De Filippo, in zona San Cataldo. Il torrente Brello, infatti, ha straripato, entrando nelle case dei cittadini, seminando il panico e creando una serie di danni. La settimana scorsa, a causa delle abbondanti precipitazioni, molte famiglie hanno rischiato davvero di essere travolti dal fango che tracimava dall’apparente innocuo torrente «a causa – dicono – dell’incuria e del totale stato di abbandono in cui versa». Ma i cittadini, da anni, convincono con questa seria problematica. «Già nei primi giorni del mese di novembre 2010 – fanno sapere i residenti di via De Filippo – quando si è verificato il primo evento di inondazione, il sindaco di Cariati,  il genio civile e l’autorità di bacino erano stati informati della grave situazione in cui versava l’intera area, con riferimento al torrente sul quale ignoti hanno realizzato illecitamente vari interventi sul letto del fiume e nel suo argine, oltre ad averne deviato il suo corso. Ma, al momento, a parte le rassicurazioni, nulla è successo. Anche lunedì – proseguono gli abitanti della zona – l’acqua ha raggiunto circa un metro di altezza, travolgendo ogni cosa, entrando nelle abitazioni e causando ingenti danni: nonostante questo, i nostri amministratori non si sono neanche degnati di passare per tali luoghi, se non altro per verificare di persona ciò che la loro indifferenza e incuria ha cagionato per la seconda volta». 

Nel frattempo, serpeggia il nervosismo tra gli stessi abitanti della zona di San Cataldo. Un residente, che aveva protestato con un suo vicino perché questi stava erigendo un argine sul greto del torrente, è stato malmenato ed ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso. Questa brutta vicenda è ora  in mano alla magistratura, che dovrà accertare tutte le responsabilità del caso e stabilire se certi lavori a difesa delle proprie abitazioni non rechino pregiudizio ad altre strutture situate a monte. I cittadini, adesso, attendono di poter vivere in condizioni di sicurezza, senza l’angoscia di ritrovarsi sommersi dall’acqua nel caso di temporali e diluvi. Anche se la rassegnazione e la sfiducia nelle istituzioni, da queste parti, sono gli stati d’animo che primeggiano.

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