Trebisacce, riequilibrio bilancio. Cavallo (minoranza): «Amministratori rinuncino alle indennità»
Esplode la polemica sulla procedura di “Riequilibrio di bilancio” che l’esecutivo in carica di Trebisacce ha annunciato di voler avviare per risanare il bilancio comunale appesantito dai debiti. In realtà l’accesso all’istituto del “pre-dissesto”, che consentirà al comune di presentare un piano di rientro pluriennale destinato a depurare il bilancio da una massa debitoria accertata di circa 10milioni e 200mila euro grazie anche ai benefici previsti dalla recente normativa approvata dal governo tecnico, per ora è stato solo annunciato e non ancora deliberato e, nonostante il sindaco Mundo abbia premesso a nome del suo esecutivo che non si andrà alla ricerca delle responsabilità pregresse, è già polemica aperta tra le forse politiche presenti in consiglio.
E c’è chi, come il consigliere di Minoranza Davide Cavallo invoca “l’onestà intellettuale e la serietà che la vicenda richiede” ritenendo “necessario che i cittadini vengano informati correttamente sulla natura e sull’esatta entità dei debiti. Anche se – aggiunge l’avvocato Cavallo – non ho motivo di dubitare che ciò avverrà e che il criterio che l’amministrazione comunale utilizzerà nell’attribuire la paternità dell’esposizione debitoria sarà imparziale, anche perché risulta verificabile attraverso i documenti».
«Credo – aggiunge ancora l’ex assessore Cavallo – che i cittadini si aspettino chiarezza, soprattutto per capire perché oggi si avvia il pre-dissesto e solo qualche mese fa l’esecutivo ha ritenuto che non ce ne fosse bisogno», tanto, incalza Cavallo, da decidere di appesantire il bilancio comunale con l’assunzione di un nuovo funzionario, tanto da effettuare una programmazione estiva molto onerosa e tanto da distribuire una serie di contributi a pioggia. «Davanti a questa situazione – chiosa l’avvocato Cavallo – i cittadini si aspettano, magari, un gesto nobile ed altruistico da parte dei nostri amministratori, e cioè la rinuncia immediata alle indennità mensili percepite».
Pino La Rocca